Zone libere partigiane e orme ribelli: vie di liberazione

đź“° Germinal – lo storico giornale anarchico – contiene un articolo in cui ci presentiamo!

Nasce a Tramonti presso il Campeggio Val Tramontina domenica 8 luglio 2018 un percorso per risemantizzare la festa della Repubblica del 2 giugno in festa della Repubblica Partigiana e per la costruzione di un progetto di individuazione, manutenzione e contestualizzazione dei sentieri e luoghi partigiani della zona. Leggi tutto “Zone libere partigiane e orme ribelli: vie di liberazione”

INAUGURATO UN MONUMENTO IN ONORE DI NAZISTI, FASCISTI, SPIE E COLLABORAZIONISTI in risposta all’ultima camminata di ORME RIBELLI

***In foto un estratto del periodico di lotta partigiana “Liberazione” pubblicato dalla Brigata unificata Ippolito Nievo A nel 1944

L’ultima camminata di Orme Ribelli ha lasciato il segno. Dopo aver cercato di impedire lo svolgimento della camminata, la Sindaca di Travesio non è rimasta con le mani in mano. Esattamente un giorno dopo, 31 gennaio, arriva al Comune di Travesio una richiesta da parte dell’ Erasmo da Rotterdam Ass.ne Socio – Culturale Spilimbergo, in cui dĂ  la proprio disponibilitĂ  economica nel costruire un monumento sul suolo comunale (di cui la stessa sindaca è stata presidente fino all’elezione, e su cui si è giĂ  scritto molto sull’impegno nell’erigere monumenti a fascisti e nel diffondere teorie revisioniste e antipartigiane); la delibera è fulminea e avviene il 2 febbraio, la posa il 4 e la pubblicazione nell’albo a posteriori il 7 febbraio. Leggi tutto “INAUGURATO UN MONUMENTO IN ONORE DI NAZISTI, FASCISTI, SPIE E COLLABORAZIONISTI in risposta all’ultima camminata di ORME RIBELLI”

Sull’oltraggio a Primo Zanetti, partigiano e garibaldino, e sull’antifascismo di facciata della politica spilimberghese

Anche a Spilimbergo il 25 aprile, come in altre decine di localitĂ  della nostra regione, gli antifascisti hanno reso omaggio a chi ha lasciato le carni straziate nella lotta per un societĂ  piĂą equa e giusta.

Nel pieno centro storico, sotto la Torre Occidentale, è stata fatta rivivere la memoria del partigiano Primo Zanetti, 19enne di Castelnovo del Friuli apprendista sarto a Spilimbergo ed appartenente alla Brigata Garibaldi Sud-Arzino. Come ricorda il comunicato dell’ANPI di Spilimbergo, fu arrestato in seguito ad una delazione di una donna di Travesio. Venne rinchiuso e torturato perché rivelasse i segreti e i nomi dei compagni e delle compagne impegnate con lui nella lotta contro i nazifascisti. Non parlò: nessun nome uscì dalla sua bocca. Per questo motivo il 13 luglio 1944 fu impiccato all’arco della Torre, esattamente dove ora si trova la lapide che lo ricorda. Stessa sorte toccò a Gianni Missana, quindicenne di Valeriano, vittima della stessa delazione, impiccato davanti alla madre sul lampione di fronte alla sua abitazione.

Primo fu lasciato penzolare per giorni con due cartelli, uno davanti e uno dietro, con su scritto “Questa è la fine dei banditi”. Il trattamento che subì è ancora vivo nelle testimonianze e nei ricordi di chi vide. Qualcuno applaudì, altri passando gli sputarono addosso. Altri ancora attorcigliarono la corda per farlo girare. Una “signora spilimberghese” esaltò questa azione meschina con queste esatte parole: “Comandante, gli faccia fare ancora un giretto”.

Dopo 76 anni, nella notte tra il 25 e il 26 aprile il tributo al ribelle Primo Zanetti è stato coperto da gravi e viscidi insulti. Un misero tentativo di gettare fango sulla memoria e sull’incredibile importanza dell’azione partigiana dello spilimberghese e della Destra Tagliamento per la lotta di Liberazione, contributo che fu pagato spesso ad alto prezzo. Leggi tutto “Sull’oltraggio a Primo Zanetti, partigiano e garibaldino, e sull’antifascismo di facciata della politica spilimberghese”

Partito il crowfunding a sostegno di Zone Libere

Abbiamo un piano!

Abbiamo chiamato questo piano

Zone Libere.
Per sostenerlo vai su

Un piano per resistere nei tempi bui che stiamo vivendo, tempi in cui sono sotto attacco diretto le fondamenta del futuro e della gioia di vivere: giustizia sociale, ambiente, convivenza pacifica, solidarietĂ , mutualismo e cooperazione, pace.

Un piano per organizzare una nuova offensiva culturale che sappia ridisegnare immaginari e prospettive.

Perché Zone Libere?

Perché in questo Paese le fondamenta del futuro e della gioia di vivere sono state gettate concretamente tra l’estate e l’autunno del 1944 in una costellazione di territori liberati dalla barbarie nazi-fascista.

Zone Libere conquistate e difese da giovani partigiani e partigiane che seppero lanciarsi braccia e cuore oltre il muro eretto da un nemico assoluto e apparentemente soverchiante.

La Zona libera della Carnia , tra tutte la piĂą estesa e la piĂą avanzata, prese forma e si costituì in un territorio annesso alla Germania nazista ed arrivò a comprendere circa 90 mila abitanti distribuiti in 41 comuni. Leggi tutto “Partito il crowfunding a sostegno di Zone Libere”

La storia non è negoziabile

Si stanno scatenando attacchi più o meno rabbiosi da parte di un ventaglio di forze che vanno da Casa Pound e Forza Nuova, passando per Lega, Forza Italia e Pd, verso qualsiasi iniziativa analizzi da un punto di vista critico le vicende del confine orientale, delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. A berciare contro ricercatori impegnati/e coraggiosamente da anni su questo delicato e misconosciuto fronte è chi rifiuta il metodo storico ed utilizza queste dolorose vicende storiche esclusivamente a fine persuasivo e politico senza alcun interesse per la verità storica.

Gli attacchi più violenti colpiscono l’ANPI di cui si mettono in discussione non solo il diritto a ricevere finanziamenti ma perfino il diritto a manifestare e l’esistenza stessa.

Non abbiamo sentito una parola sui vergognosi raduni nazifascisti che riempiranno le piazze della cittĂ  della nostra regione nelle date prossime al giorno del ricordo.

Ci si preoccupi di questo!

Esprimiamo solidarietĂ , in particolare, a tutte le sezioni ANPI che hanno voluto sostenere o promuovere iniziative critiche verso la strumentalizzazione storica e politica del confine orientale. PerchĂ© ciò che hanno subìto riguarda direttamente tutte le realtĂ  organizzate dell’antifascismo, fuori e dentro l’ANPI, che intenderanno portare avanti una vera e propria “resistenza storica”. Non si può accettare di stravolgere la storia per timore di urtare la sensibilitĂ  dei fascisti.

Il peggiore nazionalismo auto assolutorio si sta ricostruendo sulla storia del vecchio confine orientale.

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