Derino Zecchini: uno di noi

Derino Zecchini, garibaldino delle brigate Sud – Arzino, combattente nelle giungle del Vietnam al fianco dei Viet Minh del generale Vo Nguyên Giap e del leader comunista Ho Chi Minh, partigiano internazionalista ha concluso il suo cammino.

Dalla difesa della Libera Repubblica Partigiana in Val Tramontina dalle grinfie nazifasciste fino alle giungle vietnamite in lotta contro l’imperialismo francese Derino combatté instancabilmente per la libertà e l’indipendenza di tutti i popoli, la fratellanza tra gli uomini e la giustizia sociale unendo la lotta antifascista ad una visione internazionalista ed anticoloniale, fermamente convinto che “l’uomo, pur con faccia di colore e caratteristiche diverse, ha le stesse passioni, le stesse necessità fisiologiche, le stesse paure in ogni parte della Terra”.

Tornato nella sua Gradisca di Spilimbergo dopo la vittoria del popolo vietnamita contro il colonialismo francese, non smise mai di testimoniare il ruolo della lotta partigiana nella Destra Tagliamento e in Vietnam.

Il Vento fischia ancora, da Palcoda a Dien Bien Phu

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2 Giugno 2020: la Resistenza non si ferma!

Lo avevamo annunciato che non saremmo restate e restati con le mani in mano ed infatti abbiamo festeggiato la Repubblica Libera Partigiana. Siamo tornati a Pàlcoda, in Val Tramontina, a ripercorrere i sentieri che furono partigiani e a cancellare, di nuovo, l’ennesimo scempio sul murales che li ricorda.

Una trentina di persone fin dalla mattina hanno ripercorso, partendo da Tramonti, la strada che porta al borgo abbandonato che diede rifugio a decine di partigiani tra cui il comandante Giannino Bosi “Battisti”, la partigiana Jole De Cillia “Paola”, il partigiano Eugenio Candon “Sergio” ed Edo del Colle “Jena” che in queste valli furono uccisi tra l’8 e il 9 dicembre 1944. Abbiamo ricordato, tra le stesse pietre, cosa spinse quei giovani a condurre vite precarie, erranti, partigiane, incrociando così i nostri sguardi e desideri dopo troppo tempo. I numerosi antifascisti da tutta la regione hanno poi raggiunto la brigata artistica di Zone Libere, che nel frattempo ha cancellato e reinterpretato gli sfregi fascisti al murales e dato vita ad un pranzo partigiano abbracciati da una splendida giornata di sole.

La nostra gioia partigiana è stata come sempre la migliore risposta alla triste e vigliacca esistenza dei fascisti di ieri e di oggi.

Qui eravamo, qui restiamo e qui ripartiamo con i prossimi progetti! La Resistenza continua: Viva le Repubbliche partigiane!

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