Ricordiamo tutto: passeggiata oltre quella linea chiamata confine contro la retorica del Giorno del ricordo

Orme ribelli è pronta a riallacciare le scarpe e indossare gli zaini per mettere passi dietro a passi, spalla a spalla con compagnə e gruppi di affinità. Contro la retorica del giorno del ricordo tra eccidi nazifascisti, epica partigiana ed esodo degli sloveni (perché “foibe” e “esodo” non furono una pulizia etnica, ma i terribili frutti della fine di un confitto mondiale).

*** In copertina il dipinto di Sergio Altieri, “La battaglia di Peternel”  
*** Slika Sergio Altieri “Bitka pri Peternelu”

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Brigata di Solidarietà per l’Emergenza Mario “Spartaco” Betto

A Pordenone è nata la Brigata di Solidarietà per l’Emergenza Mario “Spartaco” Betto, che prende il nome dal rivoluzionario e partigiano pordenonese.
Dalla lotta partigiana alla resistenza e mutualismo dei nostri giorni, nessuno deve essere lasciato indietro!

Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "Solidarietà per l'Emergenza di Brigate Mario Betto "SPARTACO""

https://www.facebook.com/ZoneLiberePartigiane/posts/1045392815883180


Leggi QUI la storia del partigiano Mario Betto “Spartaco” 

Stalle di Cor (Tramonti di Sotto)

La salita alle Stalle di Cor prevista per sabato 17 Ottobre viene rinviata causa condizioni atmosferiche che hanno reso il sentiero difficilmente praticabile. La prossima data verrà successivamente comunicata.
Grazie intanto a quanti, iscritti e amici dell’ANPI dello Spilimberghese hanno dato la propria disponibilità
La Presidente della sezione ANPI “Virginia Tonelli”

Bianca Minigutti


Nell’ambito della ricognizione dei luoghi e dei sentieri partigiani che abbiamo intrapreso in collaborazione con Zone Libere, abbiamo rintracciato il luogo della morte di Eugenio Candon, in Tramonti di Sotto – Località Stalle di Cor. Abbiamo pure rintracciato la croce originale dedicata a Candon apposta a suo tempo  da partigiani superstiti di Palcoda. È nostra intenzione riposizionare la croce sul cippo originario che si trova ancora in loco, ripristinando così un altro importantissimo luogo della memoria sui sentieri partigiani.

Candon muore in uno scontro a fuoco con i fascisti della Decima Mas, mentre da Palcoda si reca ad ispezionare l’altro deposito partigiano della zona, collocato appunto alle stalle di Cor.

Lo accompagna Edo Maurizio Del Colle “Iena”, partigiano castelnovese, che ne condivide la sorte fino alla morte.

Poco lontano viene trucidato un giovanissimo garibaldino di Travesio, Angelo Cecon “Cesare” di Travesio, che aveva cercato rifugio in una stalla con il cavallo da sella che doveva sottrarre alla cattura.

A “Iena” e “Cesare” abbiamo dedicato una targa ricordo, che collocheremo in occasione del ripristino della croce partigiana.


Oggi più che mai c’è bisogno di memoria!

per l’ANPI dello Spilimberghese
Bianca Minigutti


ANPI dello Spilimberghese – Zone Libere

Storia in cammino…sui passi di “Sergio” “Iena” e “Cesare”…

VI INVITIAMO A RAGGIUNGERE INSIEME LE STALLE DI COR
LUOGO IN CUI SONO STATI UCCISI I PARTIGIANI EUGENIO CANDON “SERGIO” DI VALERIANO, MAURIZIO EDO DEL COLLE “IENA” E ANGELO CECON “CESARE” PERCORREREMO INSIEME IL SENTIERO CHE DA CAMPONE RAGGIUNGE LE STALLE DI COR PER RICOLLOCARE LA CROCE ORIGINARIA A SUO TEMPO POSTA A MEMORIA DEL PARTIGIANO EUGENIO CANDON E PER APPORRE UNA TARGA A RICORDO DEI PARTIGIANI MAURIZIO EDO DEL COLLE E ANGELO CECON .

Un fine settimana intenso ed emozionante

Sabato mattina visita all’ospedale partigiano che prende il nome dalla dottoressa Franja Bojc Bidovec, un esempio (incredibile se non lo vedi) del genio, della determinazione e dell’umanità che la lotta partigiana fu in grado di esprimere. Venne costruito nella stretta gola del torrente Pasice, in Slovenia, e non fu mai individuato dal nemico.
Per assicurare rifugio e cure ai feriti gravi vennero realizzate 14 baracche di legno e 7 costruzioni secondarie compresa una centralina elettrica, una falegnameria, una sala operatoria e una sala per i raggi x.
Presso questo ospedale vennero assistiti, oltre agli jugoslavi, partigiani sovietici, italiani, polacchi, austriaci e due aviatori statunitensi.
Ancora con le immagini negli occhi di questo prodigio raggiungiamo la vicina Čepovan per essere accolti, in un luogo di incantevole bellezza, dal festival transfrontaliero antifascista di Če povem
Poesia, musica, buon cibo e la domenica ancora un piccolo assaggio della storia partigiana che pervase questi luoghi. E naturalmente, nuove relazioni intrecciate.
L’internazionale che fu e che ancora pulsa nonostante tutto, a due passi da un confine che per noi non è mai esistito.
Smrt Fašizmu Sloboda Narodu!