Storie di partigiani senza confini di Giacomo Scotti: una recensione

E’ di recente stato pubblicato per i tipi della casa editrice Kappa Vu – con cui collaboriamo strettamente – il libro di Giacomo Scotti “STORIE DI PARTIGIANI SENZA CONFINI. Briciole di un’epopea”.

Il “nostro” Gregorio Piccin lo ha recensito sul blog degli storici del Friuli occidentale La storia le storie Leggi tutto “Storie di partigiani senza confini di Giacomo Scotti: una recensione”

Il Tagliamento è di tutti, il Tagliamento è di nessuno!

Anche Zone Libere ieri era al fianco del Comitato-ARCA e di tutt* quelli che si sono mobilitati in difesa del Tagliamento.
Gli unici interventi che rendono un territorio libero sono quelli che rispondono alle esigenze dell’ambiente e di chi lo vive, investendo in sanità, scuola, trasporto pubblico e lavoro al posto di grandi opere inutili, speculazione e sfruttamento.
Il Tagliamento è di tutti, il Tagliamento è di nessuno!

https://www.facebook.com/Comitato.ARCA/posts/3282163165198378

Un fine settimana intenso ed emozionante

Sabato mattina visita all’ospedale partigiano che prende il nome dalla dottoressa Franja Bojc Bidovec, un esempio (incredibile se non lo vedi) del genio, della determinazione e dell’umanità che la lotta partigiana fu in grado di esprimere. Venne costruito nella stretta gola del torrente Pasice, in Slovenia, e non fu mai individuato dal nemico.
Per assicurare rifugio e cure ai feriti gravi vennero realizzate 14 baracche di legno e 7 costruzioni secondarie compresa una centralina elettrica, una falegnameria, una sala operatoria e una sala per i raggi x.
Presso questo ospedale vennero assistiti, oltre agli jugoslavi, partigiani sovietici, italiani, polacchi, austriaci e due aviatori statunitensi.
Ancora con le immagini negli occhi di questo prodigio raggiungiamo la vicina Čepovan per essere accolti, in un luogo di incantevole bellezza, dal festival transfrontaliero antifascista di Če povem
Poesia, musica, buon cibo e la domenica ancora un piccolo assaggio della storia partigiana che pervase questi luoghi. E naturalmente, nuove relazioni intrecciate.
L’internazionale che fu e che ancora pulsa nonostante tutto, a due passi da un confine che per noi non è mai esistito.
Smrt Fašizmu Sloboda Narodu!

2 Giugno 2020: la Resistenza non si ferma!

Lo avevamo annunciato che non saremmo restate e restati con le mani in mano ed infatti abbiamo festeggiato la Repubblica Libera Partigiana. Siamo tornati a Pàlcoda, in Val Tramontina, a ripercorrere i sentieri che furono partigiani e a cancellare, di nuovo, l’ennesimo scempio sul murales che li ricorda.

Una trentina di persone fin dalla mattina hanno ripercorso, partendo da Tramonti, la strada che porta al borgo abbandonato che diede rifugio a decine di partigiani tra cui il comandante Giannino Bosi “Battisti”, la partigiana Jole De Cillia “Paola”, il partigiano Eugenio Candon “Sergio” ed Edo del Colle “Jena” che in queste valli furono uccisi tra l’8 e il 9 dicembre 1944. Abbiamo ricordato, tra le stesse pietre, cosa spinse quei giovani a condurre vite precarie, erranti, partigiane, incrociando così i nostri sguardi e desideri dopo troppo tempo. I numerosi antifascisti da tutta la regione hanno poi raggiunto la brigata artistica di Zone Libere, che nel frattempo ha cancellato e reinterpretato gli sfregi fascisti al murales e dato vita ad un pranzo partigiano abbracciati da una splendida giornata di sole.

La nostra gioia partigiana è stata come sempre la migliore risposta alla triste e vigliacca esistenza dei fascisti di ieri e di oggi.

Qui eravamo, qui restiamo e qui ripartiamo con i prossimi progetti! La Resistenza continua: Viva le Repubbliche partigiane!

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2 GIUGNO 2020: LA RESISTENZA NON SI FERMA!

Domani è il 2 giugno: festa delle Repubbliche partigiane.
Vista l’attuale situazione non ci è possibile replicare la riuscita giornata dell’anno scorso dove è stata scattata questa foto.
Questo è solamente un arrivederci e a presto. Nel frattempo ovviamente non staremo con le mani in mano. 
A breve aggiornamenti.
Viva le Repubbliche partigiane! ????


https://www.facebook.com/ZoneLiberePartigiane/posts/919647021791094

Sull’oltraggio a Primo Zanetti, partigiano e garibaldino, e sull’antifascismo di facciata della politica spilimberghese

Anche a Spilimbergo il 25 aprile, come in altre decine di località della nostra regione, gli antifascisti hanno reso omaggio a chi ha lasciato le carni straziate nella lotta per un società più equa e giusta.

Nel pieno centro storico, sotto la Torre Occidentale, è stata fatta rivivere la memoria del partigiano Primo Zanetti, 19enne di Castelnovo del Friuli apprendista sarto a Spilimbergo ed appartenente alla Brigata Garibaldi Sud-Arzino. Come ricorda il comunicato dell’ANPI di Spilimbergo, fu arrestato in seguito ad una delazione di una donna di Travesio. Venne rinchiuso e torturato perché rivelasse i segreti e i nomi dei compagni e delle compagne impegnate con lui nella lotta contro i nazifascisti. Non parlò: nessun nome uscì dalla sua bocca. Per questo motivo il 13 luglio 1944 fu impiccato all’arco della Torre, esattamente dove ora si trova la lapide che lo ricorda. Stessa sorte toccò a Gianni Missana, quindicenne di Valeriano, vittima della stessa delazione, impiccato davanti alla madre sul lampione di fronte alla sua abitazione.

Primo fu lasciato penzolare per giorni con due cartelli, uno davanti e uno dietro, con su scritto “Questa è la fine dei banditi”. Il trattamento che subì è ancora vivo nelle testimonianze e nei ricordi di chi vide. Qualcuno applaudì, altri passando gli sputarono addosso. Altri ancora attorcigliarono la corda per farlo girare. Una “signora spilimberghese” esaltò questa azione meschina con queste esatte parole: “Comandante, gli faccia fare ancora un giretto”.

Dopo 76 anni, nella notte tra il 25 e il 26 aprile il tributo al ribelle Primo Zanetti è stato coperto da gravi e viscidi insulti. Un misero tentativo di gettare fango sulla memoria e sull’incredibile importanza dell’azione partigiana dello spilimberghese e della Destra Tagliamento per la lotta di Liberazione, contributo che fu pagato spesso ad alto prezzo. Leggi tutto “Sull’oltraggio a Primo Zanetti, partigiano e garibaldino, e sull’antifascismo di facciata della politica spilimberghese”

25 aprile 2020: i fiori per i ribelli caduti

L’appello per portare un fiore ai caduti partigiani ha avuto un grande successo, non solo sulla stampa locale e nazionale, ma anche nelle vie e nelle piazze delle nostre città. Decine sono stati gli antifascisti e le antifasciste scesi in piazza per manifestare simbolicamente portando un fiore ai ribelli caduti in tutta la nostra regione. Era fondamentale che dal virtuale si passasse al reale del mondo fisico che ci è precluso. L’innesco ha funzionato e molte sono le immagini che, in tutta la regione, documentano il passaggio di mani e cuori che hanno pensato ai partigiani.

Queste alcune delle foto che abbiamo raccolto sul web taggate con l’hashtag che avevamo lanciato #fioriairibelli o ci sono state inviate :

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25 aprile 2020: un fiore per i ribelli caduti

Questo scritto nasce da una riflessione collettiva su questi giorni di quarantena e sulla necessità di storia ed azione che ne emergono. Questi giorni bui, a causa degli arresti domiciliari che stiamo subendo, non aiutano tutte e tutti noi ad essere in salute e resistenti. Difficile in questo periodo, che per molt* è scarsamente sereno, stare sul pezzo e ragionare sul futuro a partire dal 2 giugno, che è la scadenza che ci siamo dati come giornata simbolica per rilanciare la bellezza, l’estetica e quella gioia della ribellione che furono e sono partigiane. Leggi tutto “25 aprile 2020: un fiore per i ribelli caduti”