Pietà l’è morta: orme ribelli sulle tracce della giustizia partigiana e i danni del militarismo

DOMENICA 30 GENNAIO 2022

Una camminata contro il revisionismo storico del 10 febbraio e le servitù militari

Travesio, Pordenone (PN)
Ore 10:00
Escursione sul monte Ciaurlec (Turiet in friulano) tra casere ribelli, giustizia partigiana e ciò che resta di uno degli ex poligoni militari più grandi d’Italia.
Una camminata per combattere il revisionismo storico del 10 febbraio e le servitù militari, attraverso i nostri passi e le parole degli esperti che ci accompagneranno in questa giornata.
Dopo le prime due escursioni di Orme Ribelli si torna in cammino come promesso sul Monte Ciaurlec, sulla pedemontana friulana pordenonese.
La camminata ci porterà ad attraversare storie della lotta partigiana che ci renderanno chiaro perché questo luogo è stato cruciale per la nascita e lo sviluppo della Resistenza friulana.
Affronteremo anche il difficile tema della giustizia partigiana, argomento tanto misconosciuto quanto strumentalizzato, cercando di evitare le sempre più diffuse retoriche che alimentano da anni un pericoloso revisionismo storico.
Durante l’escursione attraverseremo un’ex poligono creato negli anni ’60 attraverso l’esproprio di moltissime terre ad uso comune. Dopo decenni di sfruttamento l’esercito ha abbandonato le strutture lasciando alle spalle un’enorme area da bonificare, il cui futuro è ancora da decidere.
La pratica del cammino ci permette di cambiare punto di vista, facilitare le osservazioni e attraversare in modo diverso il tempo e il territorio in cui viviamo. Camminare è uno strumento di esplorazione e crescita, mescolanza e viaggio. Vogliamo creare un gruppo, uno spazio che utilizzi quest’ottica, lontana da qualsiasi culto della competizione e dello sfruttamento turistico mordi e fuggi per attraversare i territori della regione altoadriatica, vivendo, raccontando e mescolandosi con le lotte che li interessano. Conflitti che possono essere ambientali o sociali, presenti o passati, passando dall’attraversare i monti dove si combattè la lotta partigiana a sconfinare in prati adibiti a poligoni da servitù militari; salendo piste da sci in insensato ampliamento fino a scendere sentieri che bucano quella porosa linea sottile chiamata confine.
Partire e tornare insieme, lungo tracce e trame che ci aiutino a decostruire tutti i confini e limiti che viviamo. Il desiderio è quello di organizzare occasioni che ci permettano di fare questo a cadenza regolare, e questa prima escursione vorrebbe essere l’occasione per capire assieme come e in che modalità farlo.
In cammino!
>>> RITROVO ore 10:00
LUOGO : Ancona di Praforte, Comune di Castelnovo del Friuli (posizione: https://goo.gl/maps/MCw5grQ9eP2naPoe6)
DURATA : 4 ore di escursione (3 ore di camminata)
NECESSARIO : Calzature e abbigliamento adatto; Acqua; Pranzo al sacco
ACCESSIBILITA’ : Il percorso è stato scelto appositamente per avere un itinerario sicuro e privo di ghiaccio o neve
>>> CONTATTI

MAIL : zonelibere@inventati.org


La terza uscita di Orme Ribelli “Pietà l’è morta: orme ribelli sulle tracce della giustizia partigiana e dei danni del militarismo” è stata un successo.
Davvero tantissime persone si sono messe in cammino sui sentieri partigiani del Monte Ciaurlec attraversando uno degli ex poligoni più grandi d’Italia. Mischiando passi e parole si sono affrontati temi come quello della dismissione militare, della realtà storica della Resistenza locale, della giustizia partigiana e delle servitù militari attuali in provincia di Pordenone, tra poligoni e progetti di caserme “green”. Basandosi sulla realtà presente insieme abbiamo visto prospettive future per il territorio, come i possibili sviluppi per quello del Monte Ciaurlec e della forra del torrente Cosa, e per pratiche di Resistenza. Grazie a chi ha reso possibile questa giornata di lotta.
Tutto questo si è svolto malgrado chiamate e segnalazioni che hanno cercato di intralciare l’iniziativa. Oltre ai fatti già denunciati nei giorni scorsi, questa mattina sulla stampa locale è apparso un articolo di cronaca. In questo, tralasciando la palese confusione sulla divisione territoriale e comunale del Monte Ciaurlec, attraverso le parole della sindaca di Travesio siamo venuti a conoscenza che “le autorità militari hanno espresso contrarietà alle escursioni sul Ciaurlec che, in una parte consistente appartiene ancora al demanio militare” e che “nell’ex poligono ci sono ordigni inesplosi”.
Fatti che non ci sono nuovi, come l’impossibilità di sviluppare progetti sulla stessa area, ma che risultano comunque gravissimi; qualsivoglia limite imposto da un’autorità militare su un territorio, soprattutto se mantenuto dalla stessa nel più totale abbandono e con presenza di esplosivi, è inaccettabile. Notizie che ribadiscono l’urgenza della bonifica di un’area che a distanza di più di 20 anni dalla dismissione del poligono presenta ancora pericoli come bombe inesplose, presenti in una zona assolutamente non segnalata o delimitata. Oltre a questo nella camminata di oggi è stato possibile vedere in quale stato versino le ex strutture del poligono: tra rifiuti, caseggiati fatiscenti e strade abbandonate sono presenti anche sostanze pericolose, sia per chi frequenta l’area che per l’ambiente, come eternit e metalli.

Vogliamo che il Monte Ciaurlec sia trattato per quello che è : un bene comune. Devono essere avviati progetti di bonifica dell’area e di valorizzazione del patrimonio storico, naturale e paesaggistico, per rendere l’intera area accessibile e fruibile.