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Stalle di Cor (Tramonti di Sotto)
La salita alle Stalle di Cor prevista per sabato 17 Ottobre viene rinviata causa condizioni atmosferiche che hanno reso il sentiero difficilmente praticabile. La prossima data verrà successivamente comunicata.
Grazie intanto a quanti, iscritti e amici dell’ANPI dello Spilimberghese hanno dato la propria disponibilità
La Presidente della sezione ANPI “Virginia Tonelli”Bianca Minigutti
Nell’ambito della ricognizione dei luoghi e dei sentieri partigiani che abbiamo intrapreso in collaborazione con Zone Libere, abbiamo rintracciato il luogo della morte di Eugenio Candon, in Tramonti di Sotto – Località Stalle di Cor. Abbiamo pure rintracciato la croce originale dedicata a Candon apposta a suo tempo da partigiani superstiti di Palcoda. È nostra intenzione riposizionare la croce sul cippo originario che si trova ancora in loco, ripristinando così un altro importantissimo luogo della memoria sui sentieri partigiani.
Candon muore in uno scontro a fuoco con i fascisti della Decima Mas, mentre da Palcoda si reca ad ispezionare l’altro deposito partigiano della zona, collocato appunto alle stalle di Cor.
Lo accompagna Edo Maurizio Del Colle “Iena”, partigiano castelnovese, che ne condivide la sorte fino alla morte.
Poco lontano viene trucidato un giovanissimo garibaldino di Travesio, Angelo Cecon “Cesare” di Travesio, che aveva cercato rifugio in una stalla con il cavallo da sella che doveva sottrarre alla cattura.
A “Iena” e “Cesare” abbiamo dedicato una targa ricordo, che collocheremo in occasione del ripristino della croce partigiana.
Oggi più che mai c’è bisogno di memoria!per l’ANPI dello Spilimberghese
Bianca Minigutti
ANPI dello Spilimberghese – Zone Libere
Storia in cammino…sui passi di “Sergio” “Iena” e “Cesare”…
VI INVITIAMO A RAGGIUNGERE INSIEME LE STALLE DI COR
LUOGO IN CUI SONO STATI UCCISI I PARTIGIANI EUGENIO CANDON “SERGIO” DI VALERIANO, MAURIZIO EDO DEL COLLE “IENA” E ANGELO CECON “CESARE” PERCORREREMO INSIEME IL SENTIERO CHE DA CAMPONE RAGGIUNGE LE STALLE DI COR PER RICOLLOCARE LA CROCE ORIGINARIA A SUO TEMPO POSTA A MEMORIA DEL PARTIGIANO EUGENIO CANDON E PER APPORRE UNA TARGA A RICORDO DEI PARTIGIANI MAURIZIO EDO DEL COLLE E ANGELO CECON .
Storie di partigiani senza confini di Giacomo Scotti: una recensione
E’ di recente stato pubblicato per i tipi della casa editrice Kappa Vu – con cui collaboriamo strettamente – il libro di Giacomo Scotti “STORIE DI PARTIGIANI SENZA CONFINI. Briciole di un’epopea”.
Il “nostro” Gregorio Piccin lo ha recensito sul blog degli storici del Friuli occidentale La storia le storie Leggi tutto “Storie di partigiani senza confini di Giacomo Scotti: una recensione”
Sentieri partigiani 2020: Piancavallo
Stay antifa ????
Il Tagliamento è di tutti, il Tagliamento è di nessuno!
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Sentieri Partigiani 2020 / 8° edizione
Anche Zone Libere quest’anno partecipa alla camminata organizzata da Sentieri Partigiani
Ad introdurre la camminata dando un quadro storico della lotta resistenziale al confine orientale Alessandra Kersevan.
Un fine settimana intenso ed emozionante
Poesia, musica, buon cibo e la domenica ancora un piccolo assaggio della storia partigiana che pervase questi luoghi. E naturalmente, nuove relazioni intrecciate.
2 Giugno 2020: la Resistenza non si ferma!
Lo avevamo annunciato che non saremmo restate e restati con le mani in mano ed infatti abbiamo festeggiato la Repubblica Libera Partigiana. Siamo tornati a Pàlcoda, in Val Tramontina, a ripercorrere i sentieri che furono partigiani e a cancellare, di nuovo, l’ennesimo scempio sul murales che li ricorda.
Una trentina di persone fin dalla mattina hanno ripercorso, partendo da Tramonti, la strada che porta al borgo abbandonato che diede rifugio a decine di partigiani tra cui il comandante Giannino Bosi “Battisti”, la partigiana Jole De Cillia “Paola”, il partigiano Eugenio Candon “Sergio” ed Edo del Colle “Jena” che in queste valli furono uccisi tra l’8 e il 9 dicembre 1944. Abbiamo ricordato, tra le stesse pietre, cosa spinse quei giovani a condurre vite precarie, erranti, partigiane, incrociando così i nostri sguardi e desideri dopo troppo tempo. I numerosi antifascisti da tutta la regione hanno poi raggiunto la brigata artistica di Zone Libere, che nel frattempo ha cancellato e reinterpretato gli sfregi fascisti al murales e dato vita ad un pranzo partigiano abbracciati da una splendida giornata di sole.
La nostra gioia partigiana è stata come sempre la migliore risposta alla triste e vigliacca esistenza dei fascisti di ieri e di oggi.
Qui eravamo, qui restiamo e qui ripartiamo con i prossimi progetti! La Resistenza continua: Viva le Repubbliche partigiane!
2 GIUGNO 2020: LA RESISTENZA NON SI FERMA!
Domani è il 2 giugno: festa delle Repubbliche partigiane.
Vista l’attuale situazione non ci è possibile replicare la riuscita giornata dell’anno scorso dove è stata scattata questa foto.
Questo è solamente un arrivederci e a presto. Nel frattempo ovviamente non staremo con le mani in mano. ✊
A breve aggiornamenti.
Viva le Repubbliche partigiane! ????
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Sull’oltraggio a Primo Zanetti, partigiano e garibaldino, e sull’antifascismo di facciata della politica spilimberghese
Anche a Spilimbergo il 25 aprile, come in altre decine di località della nostra regione, gli antifascisti hanno reso omaggio a chi ha lasciato le carni straziate nella lotta per un società più equa e giusta.
Nel pieno centro storico, sotto la Torre Occidentale, è stata fatta rivivere la memoria del partigiano Primo Zanetti, 19enne di Castelnovo del Friuli apprendista sarto a Spilimbergo ed appartenente alla Brigata Garibaldi Sud-Arzino. Come ricorda il comunicato dell’ANPI di Spilimbergo, fu arrestato in seguito ad una delazione di una donna di Travesio. Venne rinchiuso e torturato perché rivelasse i segreti e i nomi dei compagni e delle compagne impegnate con lui nella lotta contro i nazifascisti. Non parlò: nessun nome uscì dalla sua bocca. Per questo motivo il 13 luglio 1944 fu impiccato all’arco della Torre, esattamente dove ora si trova la lapide che lo ricorda. Stessa sorte toccò a Gianni Missana, quindicenne di Valeriano, vittima della stessa delazione, impiccato davanti alla madre sul lampione di fronte alla sua abitazione.
Primo fu lasciato penzolare per giorni con due cartelli, uno davanti e uno dietro, con su scritto “Questa è la fine dei banditi”. Il trattamento che subì è ancora vivo nelle testimonianze e nei ricordi di chi vide. Qualcuno applaudì, altri passando gli sputarono addosso. Altri ancora attorcigliarono la corda per farlo girare. Una “signora spilimberghese” esaltò questa azione meschina con queste esatte parole: “Comandante, gli faccia fare ancora un giretto”.
Dopo 76 anni, nella notte tra il 25 e il 26 aprile il tributo al ribelle Primo Zanetti è stato coperto da gravi e viscidi insulti. Un misero tentativo di gettare fango sulla memoria e sull’incredibile importanza dell’azione partigiana dello spilimberghese e della Destra Tagliamento per la lotta di Liberazione, contributo che fu pagato spesso ad alto prezzo. Leggi tutto “Sull’oltraggio a Primo Zanetti, partigiano e garibaldino, e sull’antifascismo di facciata della politica spilimberghese”