Quest’anno il 25 aprile ha visto fiorire decine di iniziative resistenti tra camminate, presidi, manifestazioni ed azioni volte ad attualizzare la memoria partigiana riappropriandosi di targhe, sentieri, strade e piazze che 76 anni fa hanno visto la lotta contro il nazifascismo. Riceviamo e riportiamo una delle cronache partigiane di questa giornata:
25 aprile 2021 a Spilimbergo: Biciclettata Resistente!
Dopo moltissimo tempo nello spilimberghese un’iniziativa antifascista spontanea, nata dal basso e lontana dalle sterili e strumentali celebrazioni istituzionali e partitiche, a cui resiste solo la locale sezione ANPI ribelle, ha ricordato, reso visibile e rivissuto la storia partigiana del territorio che fu, rimane e sarà priva di barriere e confini nella lotta contro ogni fascismo. Una biciclettata resistente non solo ha ripercorso i luoghi noti della resistenza della città depositando omaggi e narrando le vicende che animano fredde targhe e monumenti, ma ha anche deciso di riscoprire due delle numerosissime storie dimenticate della Resistenza. Infatti, durante la giornata, sono apparse due targhe in ricordo di Luigi Polon “Remo”, morto durante la definitiva liberazione della città il 2 maggio 1945 nell’ oramai ex casa del fascio nel centrale Corso Roma a causa di un ordigno lasciato dai fascisti prima della fuga , e di Dino Piccoli “Mico” e Giacomo Donati “Urbino” che venirono giustiziati per mano fascista sul ponte del Cosa che porta ad Istrago.
Inoltre, sono state compiute azioni di guerriglia odonomastica per la reintitolazione di via Umberto I a via Primo Zanetti “Primo”, partigiano 15 enne impiccato all’arco della Torre Occidentale di Spilimbergo dopo inutili torture per estorcergli i nomi de* compagn*, e via Duca d’Aosta in via Luigi Polon “Remo”. I pannelli apparsi, attirando improvvisamente l’attenzione sul senso del nome di una via o di una piazza, riportano la necessità di cambiare i nomi che abitiamo per cambiare il modo in cui pensiamo le nostre città, riapprioprandocene.
Per ribadire che il 25 aprile non è solo una ricorrenza, su un ponte della città sono comparsi degli striscioni, che creando un palese legame di lotta e di sostengo alla resistenza NO TAV in Val Susa, sensibilizzavano al concretizzarsi del progetto dell’autostrada Cimpello – Gemona, che devasterebbe un’enorme porzione della pedemontana pordenonese.
Tra la notte e il primo mattino tutte le installazioni sono state rimosse, da mano fascista o da qualche operai* obbligat* ad eliminare l’omaggio. Sul comportamento dei primi non ci stupiamo, sapendo che i fascisti spilimberghesi, e non solo, non sono mai brillati per audacia come ci insegna Bruno Zatti, massimo esponente repubblichino della città, che pur di scappare alla giustizia partigiana fuggì dalla città nascosto in una botte. Con i secondi ci complimentiamo, in quanto hanno seguito l’ordine alla lettera rimuovendo definitivamente anche il cartello ufficiale di via Duca d’Aosta.
Per quanto ci riguarda continueremo ad attualizzare la memoria partigiana percorrendo i sentieri e le strade alla luce del sole.
Per Primo, Remo, Urbino, Mico e tutt* l* partigian*
Ancora e sempre bandit*!